Stories e Nastro 2

19 luglio ore 20.00 e ore 21.00 Teatro dei Fabbri, via dei Fabbri 2 (TS)

per il progetto “Futuro Passato”

info spettacoli e prenotazioni: https://www.tinaos.com/festil-2023/biglietteria/

 

 coordinamento letture Aida Talliente 
con Andrea Collavino, Aida Talliente, Zoe Pernici e Daniele Tenze
direzione tecnica Maurizio Tell 
testi di Tatjana Motta e Riccardo Favero

Da quest’ anno il progetto “Futuro Passato” promuove due testi inediti di autori affermati nella scena nazionale, oltre a compiere una selezione di autori  tramite bando, fornire un periodo di residenza artistica, laboratori di drammaturgia attivati con il Liceo Einstein di Cervignano del Friuli e con il Liceo Artistico Sello di Udine e pubblicare nuove drammaturgie che nascono intorno a un tema diverso in ogni edizione. Una nuova tappa di “Futuro Passato” sarà il 19 luglio al Teatro dei Fabbri (Ts), dove verranno presentati e letti i testi: “Stories” di Tatjana Motta e “Nastro 2” di Riccardo Favero. 

La Rosa Bianca

 13 luglio ore 21.30 Parco di Casa Cervi, via Fratelli Cervi 9 Gattatico (RE)

XXII edizione del Festival di Resistenza – Teatro per la Memoria 

info programma del Festival su: https://tinyurl.com/4t98aban

Boorea Cooperativa

 

di Aida Talliente

con  Aida Talliente e Sandro Pivotti

musiche Marco Colonna

disegno luci Luigi Biondi

direzione tecnica Maurizio Tell

testo di Aida Talliente e Fabrizio Saccomanno

 

patrocinio: Fondazione Die Weisse Rose Monaco, A.N.P.I. Udine, Comune di Udine, Regione FVG, A.N.E.D. Nazionale, Centro d’Accoglienza E. Balducci Udine, Università degli Studi di Udine, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione (Udine), Dipartimento di Scienze giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste, Arci Udine, Pordenone

collaborazione: Libera Udine e Libera Associazione nomi e numeri contro le mafie coordinamento di Udine, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

un ringraziamento al Dottor Umberto Lodovici e al Dottor Paolo Ghezzi

 

 

IL PROGETTO

La “Rosa Bianca” è il nome scelto da un gruppo di studenti universitari di Monaco, che dalla primavera del 1942 all’inverno del 1943, iniziarono e portarono avanti con coraggio, un percorso di resistenza politica contro il regime nazista. Il gruppo di amici e conoscenti, ispirati da “libri proibiti” di straordinari scrittori,organizzarono un’attività sovversiva, scrivendo e divulgando in diverse città della Germania, dei volantini che portavano la voce di una piccola parte del popolo, quello che non poteva tacere davanti alla violazione dei diritti umani e alla negazione della libertà. Il nucleo principale composto da Hans e Sophie Sholl, Alexander Schmorell, Willi Graf, Christoph Probst e il professor  Kurt Huber, venne scoperto nel febbraio del 43. Tutti e sei i componenti furono arrestati, processati e ghigliottinati per alto tradimento. Ma il loro messaggio non si esaurì quell’inverno, fu accolto e portato avanti da altri, anche in seguito alla loro morte.

I membri della Rosa Bianca erano dei ragazzi provenienti da famiglie per lo più borghesi. Famiglie amorevoli che avevano cresciuto i loro figli con alti principi morali ed etici. E’ questa educazione che permette loro di poter distinguere tra il giusto e l’ingiusto e di farsi carico con piena responsabilità delle proprie azioni. Pur vivendo sotto la ferocia della dittatura nazista, questi giovani furono in grado di scegliere da che parte stare donando se stessi, per i diritti di tutti. La loro Resistenza non violenta è uno straordinario esempio di azione politica, che attraverso parole e idee ha generato, per la prima volta, un messaggio universale contemplando la possibilità di un’Europa unita e di una convivenza pacifica tra tutti i popoli portatori di bellezza nella propria diversità. Un messaggio tra i più attuali e contemporanei, che parla di libertà. Libertà così tanto desiderata  da rischiare la propria vita per riaverla.

Il racconto di queste vite, costruito partendo da lettere, pensieri e avvenimenti, vuole essere un omaggio alla voce dei giovani; ai giovani di allora, che attraverso le loro scelte e le loro azioni lasciarono delle tracce e ai giovani di oggi, in costante cammino verso la costruzione di un mondo più giusto, più etico, più umano, un mondo che ancora fatica a trovare strumenti di pace.

Solo le storie degli uomini possono risuonare e cambiare la vita di altri uomini. Raccontare di questi ragazzi ora, significa parlare di qualcosa che va al di là del loro tempo. Il coraggio di ogni generazione è la chiave per lo sviluppo della nostra civiltà. Questo è ciò che deve essere difeso. Come è stato fatto allora, così deve esserlo oggi.

 

 

DONNE CHE CAMBIANO IL MONDO

29 giugno ore 21.00 Piazza Libertà, Turriaco (Go)

info e prenotazioni: https://invisiblecities.eu/contaminazioni-2023

 

con Aida Talliente ed Elsa Martìn

video animation Giulia Spanghero

fonica Francesco Blasig 

 

 

“Non temo la morte. Temo il silenzio di fronte all’ingiustizia.

 Sono giovane e desidero vivere.

Ma dico a tutti coloro che vorrebbero farmi del male,

 che sono pronta dove e quando vorrete colpirmi.

 Potrete recidere un fiore

 ma non potrete impedire alla primavera di arrivare”

Malalai Joya

 

Un mondo migliore è possibile grazie alle donne. Questo concetto ha catturato la mente ed il cuore di tutti coloro che sono assetati di giustizia e i cui diritti sono loro negati. Soprattutto per le donne l’idea di un mondo migliore è alla base di tutto: di qualsiasi dimostrazione, qualsiasi campagna, qualsiasi sforzo nel mobilitare le persone, e dato il coinvolgimento e il ruolo giocato dalle donne, s’intuisce che molto probabilmente un mondo migliore ci sarà grazie a loro. Quando le donne narrano le loro storie, producono un’esperienza di guarigione per se stesse e per chi le ascolta. Dire la verità sulle loro vite cambia il mondo. Quando le donne si raccontano, scoprono temi comuni. Imparano che le proprie individuali esperienze di invisibilità, discriminazione, mancanza di riconoscimento e pressioni familiari e sociali sono comuni ad altre donne e non rimangono immobili. Fanno di tutto per migliorare la situazione. Sono nati così i centri anti violenza, le case delle donne ed è stata assicurata l’assistenza legale per porre fine alla violenza di genere. Per maschie e femmine sono state richieste e implementate istruzione, democrazia, riforme sul lavoro, nuovi diritti di famiglia e nuove legislazioni in materia di salute riproduttiva. Non c’è settore dell’umana esistenza in cui le donne non abbiano lavorato e non stiano lavorando affinché le priorità siano pace, giustizia, uguaglianza e libertà per tutti.

A loro è dedicato questo percorso narrativo e musicale che si sviluppa attraverso storie  provenienti da varie parti del mondo. Voci e grida di lotta, di impegno, di memoria, di pazienza, passione, cura e bellezza. Esperienze che si mischiano e vanno a comporre un tessuto sociale più umano e attento, fatto di solidarietà, incontri, scambi e collaborazioni; da quelle delle piantatrici di alberi nel deserto del Tatacoa in Sud America, alla storia di Malalai Joya deputata alla Camera bassa in Afghanistan, alle lettere dal carcere scritte da Nassrim Sotoudeh, l’avvocatessa iraniana che da sempre lotta per i diritti degli oppressi, alle parole di Liliana Segre che ci inchiodano davanti alla storia drammatica della Seconda Guerra Mondiale e all’Europa dei giorni nostri.  E ancora: le voci dalle seminatrici in Ruanda, quelle delle straordinarie combattenti Kurde e l’ultima voce quella di Joumana Haddad poetessa libanese.

Donne che ricostruiscono il mondo con un lavoro incessante, con straordinaria determinazione e con orgogliosa tenacia nonostante le difficoltà.

Parole, canto e sonorità evocative e visionarie, sono gli strumenti che disegnano paesaggi emotivi all’interno di questo viaggio denso di umanità che vuole essere un doveroso omaggio a tutte quelle donne che, giorno dopo giorno, con amore e forza, continuano a lottare rendendo possibile ciò che, altrimenti, resterebbe solo illusione.

 

 

MI TENGO AL TUO VOLTO CHE VA DALLE VETTE AL CUORE

sabato 24 giugno ore 21.30 sala della Società Operaia – Piedicavallo (Biella)

a cura di Aida Talliente con l’accompagnamento di Marina Rippa

durata 20 minuti

posti limitati per un massimo di 40 persone
info e prenotazioni: 3496682432 effepielle@gmail.com

 

Un percorso affettivo, intimo, familiare dedicato a Massimo Staich in cui sono
raccolte le voci di alcune persone a lui care.
I pensieri, i ricordi e le parole diventano la base su cui compaiono, a tratti nel
buio, alcune luci, oggetti, immagini, visioni, presenze.
Non si tratta di uno spettacolo ma di un momento di ascolto e pensiero da
attraversare e condividere insieme nel suo luogo d'origine.
Un breve viaggio, dunque, tra la memoria e il cuore.

N. Catarutti e P. P. Pasolini: un dialogo asimmetrico

25 maggio ore 18.00

Centro Studi P.P.Pasolini, Casarsa della Delizia (Pn)

presentazione del libro curato da Renzo Pellegrini: “Novella Cantarutti e Pierpaolo Pasolini: un dialogo asimmetrico”

letture a cura di Massimo somaglino e Aida Talliente

INGRESSO LIBERO

 

Il volume, curato dal prof. Rienzo Pellegrini, analizza il materiale manoscritto presente nel Fondo Cantarutti e depositato presso la Biblioteca Civica di Spilimbergo.

L’incontro si inserisce nel calendario della “Settimana della cultura friulana” promossa dalla Società Filologica Friulana ed è realizzato in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Spilimbergo.

Sospiro d’Anima (la storia di Rosa)

19 maggio ore 21.00

Spazio Venezia, via Stuparich 8, Udine

nell’ambito di DIMMI le donne raccontano

INGRESSO GRATUITO PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA SU: www.ledonneraccontano.it

di e con Aida Talliente e David Cej

disegno luci Luigi Biondi  

 

Un cerchio di pietre illuminato da piccoli lumi. Un albero bianco, scarno. Scatole, cassetti, vecchi oggetti accatastati su cui siede una donna “anziana”. Appena fuori dal cerchio, un ragazzo, forse un “angelo”, suona una fisarmonica. La donna si muove in questo luogo fatto di poveri oggetti, raccontando la sua storia. Lo fa come fosse un saluto, l’ultimo saluto prima di “andarsene”. Nel corso del racconto, il piccolo cerchio di pietre diventa un luogo di passaggio tra la vita e la morte, diventa una “mappa della memoria” su cui lei lascia le proprie orme, le proprie tracce. La musica l’accompagna. Una musica che diventa anche il canto di un’anima piena di cose…

Così inizia questo breve viaggio dedicato a Rosa Cantoni, Rosina per chi l’ha amata, o “Giulia” per chi l’ha conosciuta come protagonista della Resistenza friulana. Nato dopo un lungo ed intenso periodo di incontri con Rosina, lo spettacolo è un attraversamento lento e discreto dei suoi ricordi, delle sue vecchie fotografie e delle sue poesie. E’ il racconto prezioso di una vita straordinaria, vissuta con forza, coraggio e soprattutto amore; amore per la vita, per il mondo, per le future generazioni a cui Rosina sempre ha parlato.

Così desidero ricordarla. Così desidero tenerla viva e più presente che mai nella mia storia e nella storia dei nostri giorni, purtroppo destinati a perdere tutte quelle voci che in passato hanno tanto lottato per cambiare il mondo.

 

 

 

 

 

Suspir di me mari ta na rosa

12 maggio ore 20.30 

Centro d’Accoglienza E. Balducci, Zugliano (Ud)

per la rassegna dedicata a P. P. Pasolini: “La verità non sta in un solo sogno ma in molti sogni”

INGRESSO LIBERO

Aida Talliente e Fabiano Fantini racconti, letture e poesie

David Cej e Mirko Cisilino musiche

Francesco Blasich e Giacomo Bortolossi fonica

 

Racconti tratti da Il film dei miei ricordi di Susanna Colussi (Archinto, 2010)

e da La meglio gioventù di Pier Paolo Pasolini (Sansoni, 1954)

La madre di Pasolini – Susanna Colussi – scrisse, tra la metà degli anni Cinquanta e i primi anni Settanta, la storia romanzata della propria famiglia riempiendo in incognito 21 quaderni di quinta elementare, scritti a penna, con l’inchiostro. La stesura, probabilmente, avvenne all’oscuro del figlio Pier Paolo e, solo recentemente, queste vecchie storie di famiglia raccontate al giovane Pasolini da sua madre e dalla nonna sono state pubblicate.

 

 

 

 

Macalizi

Macalizi, il dio del massacro

20 aprile ore 21.00

21 aprile doppia replica ore 19.00 e ore 21.00 

Teatro Pasolini Cervignano (Ud)

info e prenotazioni: http://www.teatropasolini.it/calendario/macalizi-il-dio-del-massacro/

 

regia di Fabrizio Arcuri e Rita Maffei

testo di Yasmina Reza

con Aida Talliente, Fabiano Fantini, Rita Maffei, Massimo Somaglino

scene Luigina tusini

fonica Ivan moda 

una produzione CSS Teatro Stabile d’Innovazione del FVG, Mittelfest 2022, Arlef

Le Dieu du carnage è una commedia della drammaturga francese Yasmina Reza del 2006, pubblicata in Italia col titolo Il dio del massacro e resa celebre nel 2011 dal film Carnage, di Roman Polànski .Maçalizi è il titolo friulano della commedia con la regia a quattro mani di Fabrizio Arcuri e Rita Maffei, affidata all’interpretazione di Fabiano Fantini, Rita Maffei, Massimo Somaglino, Aida Talliente. La commedia racconta il confronto/scontro tra due famiglie all’interno di un contesto borghese. Due coppie si ritrovano in un normale salotto per appianare la lite violenta tra i rispettivi figli. Presto, questo incontro riappacificatore si trasforma in uno scontro esplosivo.
La tensione si rispecchia nell’evoluzione delle parole. All’inizio l’italiano maschera, da lingua astratta della convenzione, i sentimenti più autentici e profondi, che emergono via via con il friulano, che finisce così per rivelarsi la lingua degli stati d’animo e istinti più autentici.
Le buone maniere, la tolleranza, il rispetto dei punti di vista, il politically correct, la stessa moralità, lasciano spazio a sentimenti di pancia e decisamente più maligni e spietati, smascherano “il dio del massacro” che può annidarsi dentro ognuno di noi.
Il salotto sarà ricreato, al centro, in una teca/gabbia di vetro: gli spettatori siederanno tutti intorno a osservare la scena, come degli studiosi in un teatro anatomico.

Macalizi

Macalizi, il dio del massacro

20 aprile ore 21.00

21 aprile doppia replica ore 19.00 e ore 21.00 

Teatro Pasolini Cervignano (Ud)

info e prenotazioni: http://www.teatropasolini.it/calendario/macalizi-il-dio-del-massacro/

 

regia di Fabrizio Arcuri e Rita Maffei

testo di Yasmina Reza

con Aida Talliente, Fabiano Fantini, Rita Maffei, Massimo Somaglino

scene Luigina tusini

fonica Ivan moda 

una produzione CSS Teatro Stabile d’Innovazione del FVG, Mittelfest 2022, Arlef

Le Dieu du carnage è una commedia della drammaturga francese Yasmina Reza del 2006, pubblicata in Italia col titolo Il dio del massacro e resa celebre nel 2011 dal film Carnage, di Roman Polànski .Maçalizi è il titolo friulano della commedia con la regia a quattro mani di Fabrizio Arcuri e Rita Maffei, affidata all’interpretazione di Fabiano Fantini, Rita Maffei, Massimo Somaglino, Aida Talliente. La commedia racconta il confronto/scontro tra due famiglie all’interno di un contesto borghese. Due coppie si ritrovano in un normale salotto per appianare la lite violenta tra i rispettivi figli. Presto, questo incontro riappacificatore si trasforma in uno scontro esplosivo.
La tensione si rispecchia nell’evoluzione delle parole. All’inizio l’italiano maschera, da lingua astratta della convenzione, i sentimenti più autentici e profondi, che emergono via via con il friulano, che finisce così per rivelarsi la lingua degli stati d’animo e istinti più autentici.
Le buone maniere, la tolleranza, il rispetto dei punti di vista, il politically correct, la stessa moralità, lasciano spazio a sentimenti di pancia e decisamente più maligni e spietati, smascherano “il dio del massacro” che può annidarsi dentro ognuno di noi.
Il salotto sarà ricreato, al centro, in una teca/gabbia di vetro: gli spettatori siederanno tutti intorno a osservare la scena, come degli studiosi in un teatro anatomico.

Macalizi

Macalizi, il dio del massacro

14 aprile ore 21

15 /16 aprile doppia replica ore 19.00 e 21.00

Teatro S. Giorgio (Ud)

info e prenotazioni: bit.ly/macalizi

 

20 aprile ore 21.00

21 aprile doppia replica ore 19.00 e ore 21.00 

Teatro Pasolini Cervignano (Ud)

info e prenotazioni: http://www.teatropasolini.it/calendario/macalizi-il-dio-del-massacro/

 

regia di Fabrizio Arcuri e Rita Maffei

testo di Yasmina Reza

con Aida Talliente, Fabiano Fantini, Rita Maffei, Massimo Somaglino

scene Luigina tusini

fonica Ivan moda 

una produzione CSS Teatro Stabile d’Innovazione del FVG, Mittelfest 2022, Arlef

Le Dieu du carnage è una commedia della drammaturga francese Yasmina Reza del 2006, pubblicata in Italia col titolo Il dio del massacro e resa celebre nel 2011 dal film Carnage, di Roman Polànski .Maçalizi è il titolo friulano della commedia con la regia a quattro mani di Fabrizio Arcuri e Rita Maffei, affidata all’interpretazione di Fabiano Fantini, Rita Maffei, Massimo Somaglino, Aida Talliente. La commedia racconta il confronto/scontro tra due famiglie all’interno di un contesto borghese. Due coppie si ritrovano in un normale salotto per appianare la lite violenta tra i rispettivi figli. Presto, questo incontro riappacificatore si trasforma in uno scontro esplosivo.
La tensione si rispecchia nell’evoluzione delle parole. All’inizio l’italiano maschera, da lingua astratta della convenzione, i sentimenti più autentici e profondi, che emergono via via con il friulano, che finisce così per rivelarsi la lingua degli stati d’animo e istinti più autentici.
Le buone maniere, la tolleranza, il rispetto dei punti di vista, il politically correct, la stessa moralità, lasciano spazio a sentimenti di pancia e decisamente più maligni e spietati, smascherano “il dio del massacro” che può annidarsi dentro ognuno di noi.
Il salotto sarà ricreato, al centro, in una teca/gabbia di vetro: gli spettatori siederanno tutti intorno a osservare la scena, come degli studiosi in un teatro anatomico.
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