DONNE CHE CAMBIANO IL MONDO

Sabato 17 luglio ore 20.45 Villa Manin Guerresco, via della Filanda 54 Clauiano (Trivignano udinese)

con Aida Talliente racconti e musica 

ed Elsa Martìn voce e musica

info: segreteria@com-trivignano-udinese.regione.fvg.it  

 

Un mondo migliore è possibile grazie alle donne. Questo concetto ha catturato la mente ed il cuore di tutti coloro che sono assetati di giustizia e i cui diritti sono loro negati. Soprattutto per le donne l’idea di un mondo migliore è alla base di tutto: di qualsiasi dimostrazione, qualsiasi campagna, qualsiasi sforzo nel mobilitare le persone, e dato il coinvolgimento e il ruolo giocato dalle donne, s’intuisce che molto probabilmente un mondo migliore ci sarà grazie a loro.

Parole, canto e sonorità evocative e visionarie, sono gli strumenti che disegnano paesaggi emotivi all’interno di questo viaggio denso di umanità che vuole essere un doveroso omaggio a tutte quelle donne che, giorno dopo giorno, con amore e forza, continuano a lottare rendendo possibile ciò che, altrimenti, resterebbe solo illusione.

Donne che cambiano il mondo

29 giugno ore 20.45 Teatro cinema impero di Martignacco  (Ud)

info: biblioteca@com-martignacco.regione.it

0432 638520

 

di e con Aida Talliente ed Elsa Martì

 

“Non temo la morte. Temo il silenzio di fronte all’ingiustizia.

 Sono giovane e desidero vivere.

Ma dico a tutti coloro che vorrebbero farmi del male,

 che sono pronta dove e quando vorrete colpirmi.

 Potrete recidere un fiore

 ma non potrete impedire alla primavera di arrivare”

 

Malalai Joya

 

 

 

Un mondo migliore è possibile grazie alle donne. Questo concetto ha catturato la mente ed il cuore di tutti coloro che sono assetati di giustizia e i cui diritti sono loro negati. Soprattutto per le donne l’idea di un mondo migliore è alla base di tutto: di qualsiasi dimostrazione, qualsiasi campagna, qualsiasi sforzo nel mobilitare le persone, e dato il coinvolgimento e il ruolo giocato dalle donne, s’intuisce che molto probabilmente un mondo migliore ci sarà grazie a loro. Quando le donne narrano le loro storie, producono un’esperienza di guarigione per se stesse e per chi le ascolta. Dire la verità sulle loro vite cambia il mondo. Quando le donne si raccontano, scoprono temi comuni. Imparano che le proprie individuali esperienze di invisibilità, discriminazione, mancanza di riconoscimento e pressioni familiari e sociali sono comuni ad altre donne e non rimangono immobili. Fanno di tutto per migliorare la situazione. Sono nati così i centri anti violenza, le case delle donne ed è stata assicurata l’assistenza legale per porre fine alla violenza di genere. Per maschie e femmine sono state richieste e implementate istruzione, democrazia, riforme sul lavoro, nuovi diritti di famiglia e nuove legislazioni in materia di salute riproduttiva. Non c’è settore dell’umana esistenza in cui le donne non abbiano lavorato e non stiano lavorando affinché le priorità siano pace, giustizia, uguaglianza e libertà per tutti.

A loro è dedicato questo percorso narrativo e musicale che si sviluppa attraverso storie  provenienti da varie parti del mondo. Voci e grida di lotta, di impegno, di memoria, di pazienza, passione, cura e bellezza. Esperienze che si mischiano e vanno a comporre un tessuto sociale più umano e attento, fatto di solidarietà, incontri, scambi e collaborazioni; da quelle delle piantatrici di alberi nel deserto del Tatacoa in Sud America, alla storia di Malalai Joya deputata alla Camera bassa in Afghanistan, alle lettere dal carcere scritte da Nassrim Sotoudeh, l’avvocatessa iraniana che da sempre lotta per i diritti degli oppressi, alle parole di Liliana Segre che ci inchiodano davanti alla storia drammatica della Seconda Guerra Mondiale e all’Europa dei giorni nostri.  E ancora: le voci dalle seminatrici in Ruanda, quelle delle straordinarie combattenti Kurde e l’ultima voce quella di Joumana Haddad poetessa libanese.

Donne che ricostruiscono il mondo con un lavoro incessante, con straordinaria determinazione e con orgogliosa tenacia nonostante le difficoltà.

Parole, canto e sonorità evocative e visionarie, sono gli strumenti che disegnano paesaggi emotivi all’interno di questo viaggio denso di umanità che vuole essere un doveroso omaggio a tutte quelle donne che, giorno dopo giorno, con amore e forza, continuano a lottare rendendo possibile ciò che, altrimenti, resterebbe solo illusione.

 

 

 

 

 

 

Donne che cambiano il mondo

13 giugno ore 20.45 Teatro di Fagagna (Ud)

info: segreteria@comune.fagagna.ud.it

 

di e con Aida Talliente ed Elsa Martì

 

“Non temo la morte. Temo il silenzio di fronte all’ingiustizia.

 Sono giovane e desidero vivere.

Ma dico a tutti coloro che vorrebbero farmi del male,

 che sono pronta dove e quando vorrete colpirmi.

 Potrete recidere un fiore

 ma non potrete impedire alla primavera di arrivare”

 

Malalai Joya

 

 

 

Un mondo migliore è possibile grazie alle donne. Questo concetto ha catturato la mente ed il cuore di tutti coloro che sono assetati di giustizia e i cui diritti sono loro negati. Soprattutto per le donne l’idea di un mondo migliore è alla base di tutto: di qualsiasi dimostrazione, qualsiasi campagna, qualsiasi sforzo nel mobilitare le persone, e dato il coinvolgimento e il ruolo giocato dalle donne, s’intuisce che molto probabilmente un mondo migliore ci sarà grazie a loro. Quando le donne narrano le loro storie, producono un’esperienza di guarigione per se stesse e per chi le ascolta. Dire la verità sulle loro vite cambia il mondo. Quando le donne si raccontano, scoprono temi comuni. Imparano che le proprie individuali esperienze di invisibilità, discriminazione, mancanza di riconoscimento e pressioni familiari e sociali sono comuni ad altre donne e non rimangono immobili. Fanno di tutto per migliorare la situazione. Sono nati così i centri anti violenza, le case delle donne ed è stata assicurata l’assistenza legale per porre fine alla violenza di genere. Per maschie e femmine sono state richieste e implementate istruzione, democrazia, riforme sul lavoro, nuovi diritti di famiglia e nuove legislazioni in materia di salute riproduttiva. Non c’è settore dell’umana esistenza in cui le donne non abbiano lavorato e non stiano lavorando affinché le priorità siano pace, giustizia, uguaglianza e libertà per tutti.

A loro è dedicato questo percorso narrativo e musicale che si sviluppa attraverso storie  provenienti da varie parti del mondo. Voci e grida di lotta, di impegno, di memoria, di pazienza, passione, cura e bellezza. Esperienze che si mischiano e vanno a comporre un tessuto sociale più umano e attento, fatto di solidarietà, incontri, scambi e collaborazioni; da quelle delle piantatrici di alberi nel deserto del Tatacoa in Sud America, alla storia di Malalai Joya deputata alla Camera bassa in Afghanistan, alle lettere dal carcere scritte da Nassrim Sotoudeh, l’avvocatessa iraniana che da sempre lotta per i diritti degli oppressi, alle parole di Liliana Segre che ci inchiodano davanti alla storia drammatica della Seconda Guerra Mondiale e all’Europa dei giorni nostri.  E ancora: le voci dalle seminatrici in Ruanda, quelle delle straordinarie combattenti Kurde e l’ultima voce quella di Joumana Haddad poetessa libanese.

Donne che ricostruiscono il mondo con un lavoro incessante, con straordinaria determinazione e con orgogliosa tenacia nonostante le difficoltà.

Parole, canto e sonorità evocative e visionarie, sono gli strumenti che disegnano paesaggi emotivi all’interno di questo viaggio denso di umanità che vuole essere un doveroso omaggio a tutte quelle donne che, giorno dopo giorno, con amore e forza, continuano a lottare rendendo possibile ciò che, altrimenti, resterebbe solo illusione.

 

 

 

 

 

 

Donne che cambiano il mondo

12 giugno ore 20.45 Casa Someda De Marco (Mereto di Tomba)

in caso di pioggia Sala della comunità di S. Marco 

prenotazione obbligatoria a: cultura@comune.meretoditomba.ud.it, 0432865148 

lun. – ven. 10,12.30 – mart. – giov. anche ore 15.30,18

 

di e con Aida Talliente ed Elsa Martì

 

“Non temo la morte. Temo il silenzio di fronte all’ingiustizia.

 Sono giovane e desidero vivere.

Ma dico a tutti coloro che vorrebbero farmi del male,

 che sono pronta dove e quando vorrete colpirmi.

 Potrete recidere un fiore

 ma non potrete impedire alla primavera di arrivare”

 

Malalai Joya

 

 

 

Un mondo migliore è possibile grazie alle donne. Questo concetto ha catturato la mente ed il cuore di tutti coloro che sono assetati di giustizia e i cui diritti sono loro negati. Soprattutto per le donne l’idea di un mondo migliore è alla base di tutto: di qualsiasi dimostrazione, qualsiasi campagna, qualsiasi sforzo nel mobilitare le persone, e dato il coinvolgimento e il ruolo giocato dalle donne, s’intuisce che molto probabilmente un mondo migliore ci sarà grazie a loro. Quando le donne narrano le loro storie, producono un’esperienza di guarigione per se stesse e per chi le ascolta. Dire la verità sulle loro vite cambia il mondo. Quando le donne si raccontano, scoprono temi comuni. Imparano che le proprie individuali esperienze di invisibilità, discriminazione, mancanza di riconoscimento e pressioni familiari e sociali sono comuni ad altre donne e non rimangono immobili. Fanno di tutto per migliorare la situazione. Sono nati così i centri anti violenza, le case delle donne ed è stata assicurata l’assistenza legale per porre fine alla violenza di genere. Per maschie e femmine sono state richieste e implementate istruzione, democrazia, riforme sul lavoro, nuovi diritti di famiglia e nuove legislazioni in materia di salute riproduttiva. Non c’è settore dell’umana esistenza in cui le donne non abbiano lavorato e non stiano lavorando affinché le priorità siano pace, giustizia, uguaglianza e libertà per tutti.

A loro è dedicato questo percorso narrativo e musicale che si sviluppa attraverso storie  provenienti da varie parti del mondo. Voci e grida di lotta, di impegno, di memoria, di pazienza, passione, cura e bellezza. Esperienze che si mischiano e vanno a comporre un tessuto sociale più umano e attento, fatto di solidarietà, incontri, scambi e collaborazioni; da quelle delle piantatrici di alberi nel deserto del Tatacoa in Sud America, alla storia di Malalai Joya deputata alla Camera bassa in Afghanistan, alle lettere dal carcere scritte da Nassrim Sotoudeh, l’avvocatessa iraniana che da sempre lotta per i diritti degli oppressi, alle parole di Liliana Segre che ci inchiodano davanti alla storia drammatica della Seconda Guerra Mondiale e all’Europa dei giorni nostri.  E ancora: le voci dalle seminatrici in Ruanda, quelle delle straordinarie combattenti Kurde e l’ultima voce quella di Joumana Haddad poetessa libanese.

Donne che ricostruiscono il mondo con un lavoro incessante, con straordinaria determinazione e con orgogliosa tenacia nonostante le difficoltà.

Parole, canto e sonorità evocative e visionarie, sono gli strumenti che disegnano paesaggi emotivi all’interno di questo viaggio denso di umanità che vuole essere un doveroso omaggio a tutte quelle donne che, giorno dopo giorno, con amore e forza, continuano a lottare rendendo possibile ciò che, altrimenti, resterebbe solo illusione.

 

 

 

 

 

 

La Rosa Bianca

10 giugno Teatro Palamostre (Udine)  POSTI ESAURITI!!

Prima replica ore 18.30, seconda replica ore 21.00 

Incontro con il pubblico a cura di Umberto Lodovici della Fondazione Weisse Rose di Monaco di Baviera

 

di e con  Aida Talliente e Fabrizio Saccomanno

musiche Marco Colonna

disegno luci Luigi Biondi

 

produzione:Ura Teatro e Treno della Memoria (in collaborazione con la Regione Puglia)

 patrocinio: Fondazione Die Weisse Rose Monaco, A.N.P.I. Udine, Comune di Udine, Regione FVG, A.N.E.D. Nazionale, Centro d’Accoglienza E. Balducci Udine, Università degli Studi di Udine, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione (Udine), Dipartimento di Scienze giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste, Arci Udine, Pordenone

collaborazione: Libera Udine e Libera Associazione nomi e numeri contro le mafie coordinamento di Udine, Associazione culturale Carpe Diem (in collaborazione con la Regione Sardegna). Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

 

un ringraziamento al Dottor Umberto Lodovici e al Dottor Paolo Ghezzi

 

 

 

 

IL PROGETTO

 

La “Rosa Bianca” è il nome scelto da un gruppo di studenti universitari di Monaco, che dalla primavera del 1942 all’inverno del 1943, iniziarono e portarono avanti con coraggio, un percorso di resistenza politica contro il regime nazista. Il gruppo di amici e conoscenti, ispirati da “libri proibiti” di straordinari scrittori,organizzarono un’attività sovversiva, scrivendo e divulgando in diverse città della Germania, dei volantini che portavano la voce di una piccola parte del popolo, quello che non poteva tacere davanti alla violazione dei diritti umani e alla negazione della libertà. Il nucleo principale composto da Hans e Sophie Sholl, Alexander Schmorell, Willi Graf, Christoph Probst e il professor  Kurt Huber, venne scoperto nel febbraio del 43. Tutti e sei i componenti furono arrestati, processati e ghigliottinati per alto tradimento. Ma il loro messaggio non si esaurì quell’inverno, fu accolto e portato avanti da altri, anche in seguito alla loro morte.

I membri della Rosa Bianca erano dei ragazzi provenienti da famiglie per lo più borghesi. Famiglie amorevoli che avevano cresciuto i loro figli con alti principi morali ed etici. E’ questa educazione che permette loro di poter distinguere tra il giusto e l’ingiusto e di farsi carico con piena responsabilità delle proprie azioni. Pur vivendo sotto la ferocia della dittatura nazista, questi giovani furono in grado di scegliere da che parte stare donando se stessi, per i diritti di tutti. La loro Resistenza non violenta è uno straordinario esempio di azione politica, che attraverso parole e idee ha generato, per la prima volta, un messaggio universale contemplando la possibilità di un’Europa unita e di una convivenza pacifica tra tutti i popoli portatori di bellezza nella propria diversità. Un messaggio tra i più attuali e contemporanei, che parla di libertà. Libertà così tanto desiderata  da rischiare la propria vita per riaverla.

Il racconto di queste vite, costruito partendo da lettere, pensieri e avvenimenti, vuole essere un omaggio alla voce dei giovani; ai giovani di allora, che attraverso le loro scelte e le loro azioni lasciarono delle tracce e ai giovani di oggi, in costante cammino verso la costruzione di un mondo più giusto, più etico, più umano, un mondo che ancora fatica a trovare strumenti di pace.

Solo le storie degli uomini possono risuonare e cambiare la vita di altri uomini. Raccontare di questi ragazzi ora, significa parlare di qualcosa che va al di là del loro tempo. Il coraggio di ogni generazione è la chiave per lo sviluppo della nostra civiltà. Questo è ciò che deve essere difeso. Come è stato fatto allora, così deve esserlo oggi.

 

 

La Rosa Bianca

22 maggio Teatrodi Meano (Trento)  ore 20.45 

Ore 19.00 Incontro con il pubblico a cura di Paolo Ghezzi giornalista e autore.

di e con  Aida Talliente e Fabrizio Saccomanno

musiche Marco Colonna

disegno luci Luigi Biondi

 

produzione:Ura Teatro e Treno della Memoria (in collaborazione con la Regione Puglia)

 patrocinio: Fondazione Die Weisse Rose Monaco, A.N.P.I. Udine, Comune di Udine, Regione FVG, A.N.E.D. Nazionale, Centro d’Accoglienza E. Balducci Udine, Università degli Studi di Udine, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione (Udine), Dipartimento di Scienze giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste, Arci Udine, Pordenone

collaborazione: Libera Udine e Libera Associazione nomi e numeri contro le mafie coordinamento di Udine, Associazione culturale Carpe Diem (in collaborazione con la Regione Sardegna). Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

 

un ringraziamento al Dottor Umberto Lodovici e al Dottor Paolo Ghezzi

 

 

 

 

IL PROGETTO

 

La “Rosa Bianca” è il nome scelto da un gruppo di studenti universitari di Monaco, che dalla primavera del 1942 all’inverno del 1943, iniziarono e portarono avanti con coraggio, un percorso di resistenza politica contro il regime nazista. Il gruppo di amici e conoscenti, ispirati da “libri proibiti” di straordinari scrittori,organizzarono un’attività sovversiva, scrivendo e divulgando in diverse città della Germania, dei volantini che portavano la voce di una piccola parte del popolo, quello che non poteva tacere davanti alla violazione dei diritti umani e alla negazione della libertà. Il nucleo principale composto da Hans e Sophie Sholl, Alexander Schmorell, Willi Graf, Christoph Probst e il professor  Kurt Huber, venne scoperto nel febbraio del 43. Tutti e sei i componenti furono arrestati, processati e ghigliottinati per alto tradimento. Ma il loro messaggio non si esaurì quell’inverno, fu accolto e portato avanti da altri, anche in seguito alla loro morte.

I membri della Rosa Bianca erano dei ragazzi provenienti da famiglie per lo più borghesi. Famiglie amorevoli che avevano cresciuto i loro figli con alti principi morali ed etici. E’ questa educazione che permette loro di poter distinguere tra il giusto e l’ingiusto e di farsi carico con piena responsabilità delle proprie azioni. Pur vivendo sotto la ferocia della dittatura nazista, questi giovani furono in grado di scegliere da che parte stare donando se stessi, per i diritti di tutti. La loro Resistenza non violenta è uno straordinario esempio di azione politica, che attraverso parole e idee ha generato, per la prima volta, un messaggio universale contemplando la possibilità di un’Europa unita e di una convivenza pacifica tra tutti i popoli portatori di bellezza nella propria diversità. Un messaggio tra i più attuali e contemporanei, che parla di libertà. Libertà così tanto desiderata  da rischiare la propria vita per riaverla.

Il racconto di queste vite, costruito partendo da lettere, pensieri e avvenimenti, vuole essere un omaggio alla voce dei giovani; ai giovani di allora, che attraverso le loro scelte e le loro azioni lasciarono delle tracce e ai giovani di oggi, in costante cammino verso la costruzione di un mondo più giusto, più etico, più umano, un mondo che ancora fatica a trovare strumenti di pace.

Solo le storie degli uomini possono risuonare e cambiare la vita di altri uomini. Raccontare di questi ragazzi ora, significa parlare di qualcosa che va al di là del loro tempo. Il coraggio di ogni generazione è la chiave per lo sviluppo della nostra civiltà. Questo è ciò che deve essere difeso. Come è stato fatto allora, così deve esserlo oggi.

 

 

Ritratto del Leone Willie The Lion Smith

14 maggio ore 20.00 Teatro di Pergine Valsugana (Tn)  Biglietti esauriti

 

voce, suoni, effetti Aida Talliente

fender rhodes, organo, synthkorg ms20  Giorgio Pacorig

live painting Cosimo Miorelli

 

Tratto daRitratto del Leone Willie “The Lion” Smith’ di AmiriBaraka

Una produzioneHybrida Space

 

 

“Li ho suonati tutti

barrel house, ragtime, blues,

dixieland, boogie woogie, swing,

bebop, bop, persino classica.

Non fa la minima differenza

il nome che i critici o i giornalisti musicali

ci appiccicano sopra.

E’ tutta musica ed è tutta un’espressione dell’animo umano”.

Willie “The Lion” Smith

 

RITRATTO DEL LEONE

“Ragtime significa: musica suonata da chi non conosce la tastiera del piano. Il suonatore di ragtime stuzzica i tasti facendo ciò che gli viene in mente perché è fanatico, presuntuoso e molto aggressivo, fino a quando non arriva qualcun altro e si mette a suonare davvero. Allora egli diventa docile come un agnello. Ora, la differenza tra il suonatore di ragtimee un pianista vero, sta nell’aver dimestichezza con le progressioni eil sapersi muovere con entrambe le mani”.

Willie “The Lion” Smith, il suo piano, la sua musica, le sue funamboliche esecuzioni e non solo, raccontate attraverso quadri sonori, in cui le sue parole, la poesia di AmiriBaraka,i rumori dell’ambiente e una musica che a volte arriva all’urlo, costruiscono situazioni diverse, frammenti di vita. Un film sonoro in cui le sue composizioni vengono “usate” in modo libero;scomponendole, rielaborandole e intrecciando stili diversi dal blues al ragtime e all’elettronica, cosi come lui faceva con ogni melodia.

Tutto questo ci apre una domanda a cui non abbiamo ancora trovato risposta: “Ma cosa abbiamo mai tanto da urlare se urlare, il più delle volte, non serve a niente?”

Il mondo sarà sempre pieno di cinguettatori, ruttatori, saltimbanchi e vecchi cialtroni con i loro pifferi rotti a scorrazzare per le strade delle città.

Abitiamo la domanda.

Le Voci – Appunti di una Separazione

“Le Voci – Appunti di una Separazione”, tutti i giovedi dal 19 novembre al 17 dicembre ore 12.30 su Radio Cà Foscari
Un progetto coordinato da Aida Talliente per Teatro Cà Foscari di Venezia.
Voci di persone che confluiscono in 5 audio documentari creati durante un percorso laboratoriale con alcune studentesse universitarie; 5 temi comuni (isolamento/separazione, dentro/fuori, l’attesa, la morte, l’unione/la comunità), su cui le persone riflettono e s’interrogano, incontrandosi nell’esperienza che tutti stiamo vivendo. Tante voci dunque, che a seguito di incontri profondamente umani s’intrecciano e diventano un’unica voce delicata e commovente.
Prima puntata: “Isolametno/Separazione”- giovedi 19 novembre alle ore 12.00
La puntata è preceduta da una breve intervista riguardante il progetto.
Seconda puntata: “Dentro/Fuori” – giovedì 26 novembre ore 12.30,
Terza puntata: “L’ Attesa”- giovedì 3 dicembre ore 12.30,
Quarta puntata: “La Morte”- giovedì 10 dicembre ore 12.30,
Quinta puntata: “L’unione/La Comunità” – giovedì 17 dicembre ore 12.30
tutto su Radio Cà Foscari: unive.it/radiocafoscari
I materiali audio sono stati raccolti da Aida Talliente e le partecipanti al laboratoio: Elisabetta Moiraghi, Giulia Endrizzi, Susanna Latini, Valentina Ruzzenenti, Beatrice Silverii, Alice Vianello.
Un ringraziamento particolare a Donatella Ventimiglia responsabile del Settore Teatro per il coinvolgimento al progetto, Marco Tonino per l’organizzazione e Cristiano Colleoni per il supporto tecnico alla conduzione del laboratorio.

 

 

 

 

 

Le Voci – Appunti di una Separazione

“Le Voci – Appunti di una Separazione”, tutti i giovedi dal 19 novembre al 17 dicembre ore 12.30 su Radio Cà Foscari
Un progetto coordinato da Aida Talliente per Teatro Cà Foscari di Venezia.
Voci di persone che confluiscono in 5 audio documentari creati durante un percorso laboratoriale con alcune studentesse universitarie; 5 temi comuni (isolamento/separazione, dentro/fuori, l’attesa, la morte, l’unione/la comunità), su cui le persone riflettono e s’interrogano, incontrandosi nell’esperienza che tutti stiamo vivendo. Tante voci dunque, che a seguito di incontri profondamente umani s’intrecciano e diventano un’unica voce delicata e commovente.
Prima puntata: “Isolametno/Separazione”- giovedi 19 novembre alle ore 12.00
La puntata è preceduta da una breve intervista riguardante il progetto.
Seconda puntata: “Dentro/Fuori” – giovedì 26 novembre ore 12.30,
Terza puntata: “L’ Attesa”- giovedì 3 dicembre ore 12.30,
Quarta puntata: “La Morte”- giovedì 10 dicembre ore 12.30,
Quinta puntata: “L’unione/La Comunità” – giovedì 17 dicembre ore 12.30
tutto su Radio Cà Foscari: unive.it/radiocafoscari
I materiali audio sono stati raccolti da Aida Talliente e le partecipanti al laboratoio: Elisabetta Moiraghi, Giulia Endrizzi, Susanna Latini, Valentina Ruzzenenti, Beatrice Silverii, Alice Vianello.
Un ringraziamento particolare a Donatella Ventimiglia responsabile del Settore Teatro per il coinvolgimento al progetto, Marco Tonino per l’organizzazione e Cristiano Colleoni per il supporto tecnico alla conduzione del laboratorio.

 

 

 

 

 

Le Voci – Appunti di una Separazione

“Le Voci – Appunti di una Separazione”, tutti i giovedi dal 19 novembre al 17 dicembre ore 12.30 su Radio Cà Foscari
Un progetto coordinato da Aida Talliente per Teatro Cà Foscari di Venezia.
Voci di persone che confluiscono in 5 audio documentari creati durante un percorso laboratoriale con alcune studentesse universitarie; 5 temi comuni (isolamento/separazione, dentro/fuori, l’attesa, la morte, l’unione/la comunità), su cui le persone riflettono e s’interrogano, incontrandosi nell’esperienza che tutti stiamo vivendo. Tante voci dunque, che a seguito di incontri profondamente umani s’intrecciano e diventano un’unica voce delicata e commovente.
Prima puntata: “Isolametno/Separazione”- giovedi 19 novembre alle ore 12.00
La puntata è preceduta da una breve intervista riguardante il progetto.
Seconda puntata: “Dentro/Fuori” – giovedì 26 novembre ore 12.30,
Terza puntata: “L’ Attesa”- giovedì 3 dicembre ore 12.30,
Quarta puntata: “La Morte”- giovedì 10 dicembre ore 12.30,
Quinta puntata: “L’unione/La Comunità” – giovedì 17 dicembre ore 12.30
tutto su Radio Cà Foscari: unive.it/radiocafoscari
I materiali audio sono stati raccolti da Aida Talliente e le partecipanti al laboratoio: Elisabetta Moiraghi, Giulia Endrizzi, Susanna Latini, Valentina Ruzzenenti, Beatrice Silverii, Alice Vianello.
Un ringraziamento particolare a Donatella Ventimiglia responsabile del Settore Teatro per il coinvolgimento al progetto, Marco Tonino per l’organizzazione e Cristiano Colleoni per il supporto tecnico alla conduzione del laboratorio.

 

 

 

 

 

Seo wordpress plugin by www.seowizard.org.