HOSPES -ITIS

17/10/2021 18:00 - 20:00
Teatro S. Ferdinando
Phone:081 442 0150
Address: Piazza Eduardo De Filippo

Dal 12 al 17 ottobre, Teatro S. Ferdinando Napoli piazza Eduardo De Filippo

biglietteria@teatrodinapoli.it

biglietteria 0815510336

HOSPES,-ITIS

orari degli spettacoli: 12/10 ore 21.00 – 13/10 ore 17.00 – 14/10 ore 17.00 – 15/10 ore 21.00 – 16/10 ore 19.00 – 17/10 ore 18.00

Regia di Davide Iodice

testo Fabio Pisano  premio Hystrio 2017

con Angelica Biafno, Carolina Cametti, Antimo Casertano, Orlando Cinque, Daniel Dwerryhouse, Noemi Francesca, Damiano Rossi, Giulia Salvarani, Ilaria Scarano, Sebastiano Sicurezza, Aida Talliente, Emilio Vacca, Francesco Vitale.

scene Tiziano Fario

luci Loic Francois Hamelin

musiche di scena Aida Talliente giocattoli, loop station, strumenti non convenzionali, Ilaria Scarano Piano, Giulia Salvarani violoncello, Daniel Dwerryhouse clarinetto

video Michelangelo Fornaro

costumi Daniela Salernitano

training Chiara Alborino

produzione Teatro di Napoli

 

Rileggo Hospes,–itis, scrive nelle sue note il regista Davide Iodice, in questo tempo distopico in cui la pandemia ci ha confinato, e al fremito che sempre la poesia provoca, si aggiunge lo scuotimento per un presente che supera ogni metafora. Di certo Fabio Pisano non poteva immaginare che quell’esperienza di malattia di cura e infine di morte, vissuta nella singolarità di una vicenda familiare, potesse diventare una condizione collettiva, planetaria: storica. Non credo potesse immaginare, nessuno poteva, il corredo luttuoso di questi giorni, la moria degli anziani nelle case di riposo; la fame d’aria.

– Non siamo in un gioco o in un pezzo di teatro. No. Questa è la vita – scrive Pisano nel suo testo, ed ecco che queste parole diventano ora l’orizzonte di una sfida che non è solo estetica, e il mantra necessario per una catarsi collettiva, da tentare una volta di più attraverso il teatro.

 

Related upcoming events

  • 18/04/2024 20:45 - 18/04/2024 21:45
     18 aprile ore 20.45
    Teatro Comunale di Pergine Valsugana (Tn)
    info e prenotazioni: Maldalsabida - FESTIVAL BELLANDI 2024 a Pergine Valsugana | cheventi.it

     Aida Talliente: voce, giocattoli e strumenti non convenzionali
    Leo Virgili: chitarra, theremin, glockenspiel
    Giorgio Pacorig: tastiere Fender Rhodes, synt Korg ms20
    Eugenio Dreas: basso
    Marco D’Orlando: batteria, percussioni

    Il progetto Maldalsabida nasce come ricerca musicale e poetica che parte dal suono della lingua friulana; una lingua capace di essere ruvida e spigolosa così come infinitamente dolce nella sua dimensione più intima. Il percorso traccia paesaggi  sonori contemporanei variegati e mai banali. La potenza delle parole di Raffaele BB Lazzara, Novella Cantarutti e Leonardo Zanier, si fonde con la musica di un ensemble eclettico e capace di passare dal blues, alla psichedelica e a melodie senza tempo. Un Friuli nuovo, lontano dallo stereotipo dell`"antico mondo rurale" e pronto ad esplodere in un canto anarchico e pieno di bellezza.

     
  • 24/04/2024 11:00 - 24/04/2024 12:00

     24 aprile doppia replica ore 11.00 per le scuole e ore 21.00  Teatro dele Briciole (Parma)  

    info: La rosa bianca - Solares delle Arti

     

    di e con  Aida Talliente e Sandro Pivotti

    musiche Marco Colonna

    disegno luci Luigi Biondi

     

    patrocinio: Fondazione Die Weisse Rose Monaco, A.N.P.I. Udine, Comune di Udine, Regione FVG, A.N.E.D. Nazionale, Centro d’Accoglienza E. Balducci Udine, Università degli Studi di Udine, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione (Udine), Dipartimento di Scienze giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste, Arci Udine, Pordenone

    collaborazione: Libera Udine e Libera Associazione nomi e numeri contro le mafie coordinamento di Udine, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

    un ringraziamento al Dottor Umberto Lodovici e al Dottor Paolo Ghezzi

     

     

    IL PROGETTO

    La “Rosa Bianca” è il nome scelto da un gruppo di studenti universitari di Monaco, che dalla primavera del 1942 all’inverno del 1943, iniziarono e portarono avanti con coraggio, un percorso di resistenza politica contro il regime nazista. Il gruppo di amici e conoscenti, ispirati da “libri proibiti” di straordinari scrittori,organizzarono un’attività sovversiva, scrivendo e divulgando in diverse città della Germania, dei volantini che portavano la voce di una piccola parte del popolo, quello che non poteva tacere davanti alla violazione dei diritti umani e alla negazione della libertà. Il nucleo principale composto da Hans e Sophie Sholl, Alexander Schmorell, Willi Graf, Christoph Probst e il professor  Kurt Huber, venne scoperto nel febbraio del 43. Tutti e sei i componenti furono arrestati, processati e ghigliottinati per alto tradimento. Ma il loro messaggio non si esaurì quell’inverno, fu accolto e portato avanti da altri, anche in seguito alla loro morte.

    I membri della Rosa Bianca erano dei ragazzi provenienti da famiglie per lo più borghesi. Famiglie amorevoli che avevano cresciuto i loro figli con alti principi morali ed etici. E’ questa educazione che permette loro di poter distinguere tra il giusto e l’ingiusto e di farsi carico con piena responsabilità delle proprie azioni. Pur vivendo sotto la ferocia della dittatura nazista, questi giovani furono in grado di scegliere da che parte stare donando se stessi, per i diritti di tutti. La loro Resistenza non violenta è uno straordinario esempio di azione politica, che attraverso parole e idee ha generato, per la prima volta, un messaggio universale contemplando la possibilità di un’Europa unita e di una convivenza pacifica tra tutti i popoli portatori di bellezza nella propria diversità. Un messaggio tra i più attuali e contemporanei, che parla di libertà. Libertà così tanto desiderata  da rischiare la propria vita per riaverla.

    Il racconto di queste vite, costruito partendo da lettere, pensieri e avvenimenti, vuole essere un omaggio alla voce dei giovani; ai giovani di allora, che attraverso le loro scelte e le loro azioni lasciarono delle tracce e ai giovani di oggi, in costante cammino verso la costruzione di un mondo più giusto, più etico, più umano, un mondo che ancora fatica a trovare strumenti di pace.

    Solo le storie degli uomini possono risuonare e cambiare la vita di altri uomini. Raccontare di questi ragazzi ora, significa parlare di qualcosa che va al di là del loro tempo. Il coraggio di ogni generazione è la chiave per lo sviluppo della nostra civiltà. Questo è ciò che deve essere difeso. Come è stato fatto allora, così deve esserlo oggi.

     

     

  • 24/04/2024 21:00 - 24/04/2024 22:00

     24 aprile doppia replica ore 11.00 per le scuole e ore 21.00  Teatro dele Briciole (Parma)  

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    di e con  Aida Talliente e Sandro Pivotti

    musiche Marco Colonna

    disegno luci Luigi Biondi

     

    patrocinio: Fondazione Die Weisse Rose Monaco, A.N.P.I. Udine, Comune di Udine, Regione FVG, A.N.E.D. Nazionale, Centro d’Accoglienza E. Balducci Udine, Università degli Studi di Udine, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione (Udine), Dipartimento di Scienze giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste, Arci Udine, Pordenone

    collaborazione: Libera Udine e Libera Associazione nomi e numeri contro le mafie coordinamento di Udine, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

    un ringraziamento al Dottor Umberto Lodovici e al Dottor Paolo Ghezzi

     

     

    IL PROGETTO

    La “Rosa Bianca” è il nome scelto da un gruppo di studenti universitari di Monaco, che dalla primavera del 1942 all’inverno del 1943, iniziarono e portarono avanti con coraggio, un percorso di resistenza politica contro il regime nazista. Il gruppo di amici e conoscenti, ispirati da “libri proibiti” di straordinari scrittori,organizzarono un’attività sovversiva, scrivendo e divulgando in diverse città della Germania, dei volantini che portavano la voce di una piccola parte del popolo, quello che non poteva tacere davanti alla violazione dei diritti umani e alla negazione della libertà. Il nucleo principale composto da Hans e Sophie Sholl, Alexander Schmorell, Willi Graf, Christoph Probst e il professor  Kurt Huber, venne scoperto nel febbraio del 43. Tutti e sei i componenti furono arrestati, processati e ghigliottinati per alto tradimento. Ma il loro messaggio non si esaurì quell’inverno, fu accolto e portato avanti da altri, anche in seguito alla loro morte.

    I membri della Rosa Bianca erano dei ragazzi provenienti da famiglie per lo più borghesi. Famiglie amorevoli che avevano cresciuto i loro figli con alti principi morali ed etici. E’ questa educazione che permette loro di poter distinguere tra il giusto e l’ingiusto e di farsi carico con piena responsabilità delle proprie azioni. Pur vivendo sotto la ferocia della dittatura nazista, questi giovani furono in grado di scegliere da che parte stare donando se stessi, per i diritti di tutti. La loro Resistenza non violenta è uno straordinario esempio di azione politica, che attraverso parole e idee ha generato, per la prima volta, un messaggio universale contemplando la possibilità di un’Europa unita e di una convivenza pacifica tra tutti i popoli portatori di bellezza nella propria diversità. Un messaggio tra i più attuali e contemporanei, che parla di libertà. Libertà così tanto desiderata  da rischiare la propria vita per riaverla.

    Il racconto di queste vite, costruito partendo da lettere, pensieri e avvenimenti, vuole essere un omaggio alla voce dei giovani; ai giovani di allora, che attraverso le loro scelte e le loro azioni lasciarono delle tracce e ai giovani di oggi, in costante cammino verso la costruzione di un mondo più giusto, più etico, più umano, un mondo che ancora fatica a trovare strumenti di pace.

    Solo le storie degli uomini possono risuonare e cambiare la vita di altri uomini. Raccontare di questi ragazzi ora, significa parlare di qualcosa che va al di là del loro tempo. Il coraggio di ogni generazione è la chiave per lo sviluppo della nostra civiltà. Questo è ciò che deve essere difeso. Come è stato fatto allora, così deve esserlo oggi.