DOPO LA PIOGGIA

21/01/2023 21:00 - 22:30
Teatro Basilica
Phone:+39 392 97.68.519
Address: P.zza di Porta S. Giovanni 10, Roma

DOPO LA PIOGGIA
di e con Aida Talliente e Chiara Benedetti
Giovedì 19, venerdì 20, sabato 21 gennaio ore 21.00 e domenica 22 gennaio ore 16.30
TeatroBasilica – Roma

info e prenotazioni: teatrobasilica.it  / tel. +39 392 97.68.519 /info@teatrobasilica.com

Aida Talliente e Chiara Benedetti portano in scena un nuovo suggestivo spettacolo, un lavoro intenso e delicato che parla di legami, di Vita e Morte, di tempo che passa inesorabile: Dopo la pioggia. L’esordio della tournée sarà a Roma, presso il Teatro Basilica, con ben quattro repliche in programma dal 19 al 22 gennaio. In scena le due attrici, nei panni di due sorelle, la cui vita viene raccontata dai corpi, dalle immagini, da atmosfere sonore e voci fuori campo. Un’intelligente prova di acuta ironia che alla fine lascia spazio ad una profonda commozione. Danno forma a questa suggestiva rappresentazione le luci a cura di Luigi Biondi, le fotografie di Danilo De Marco e gli elementi scenici a cura di Federica Rigon, con la direzione tecnica di Iacopo Candela. Una produzione a cura di ariaTeatro, con la partnership di Fattore K.

Dopo la pioggia è la storia di due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro Amore. Una Vita passata insieme e poi, improvvisamente, la Morte. È la storia di una relazione.
Inizia dalla fine, dalla Morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia. Da quell’istante, come in un sogno, torniamo indietro nel tempo; il tempo della loro giovinezza. Un “passo a due” giocato con gli elementi del film muto, delle voci fuori campo, delle musiche di un tempo, alternando il passato e il presente come fosse il susseguirsi di visioni legate alla memoria, e nel breve spazio che ci è concesso, le osserviamo nel corso della loro esistenza.
Poi, alla fine, qualcosa ci inchioda, ci paralizza e inevitabilmente muove alcune domande: che cosa significa passare una vita insieme? Che cosa accade durante l’assenza, quando l’altro non c’è più? Che cosa resta in quello spazio vuoto, fuori e dentro di sé quando si rimane soli, quando non si ha più un corpo, un luogo, una dimensione a cui tornare e nemmeno un perché?
Infinite possono essere le risposte ma solo un giorno sapremo.
Fuori, intanto, la pioggia smette di cadere.

 

Il viaggio di Dopo la pioggia nasce da «una forte spinta iniziale data dal desiderio di “incontrarci” nelle fasi del lavoro», raccontano le autrici. «Il bisogno più forte era avere del materiale da trattare con leggerezza, con la risata, con l’ironia, senza però tradire mai una poetica che scava nel profondo delle vicende umane». La scelta del soggetto viene da «un’immagine del passato riaffiorata nella mente». Le due donne che hanno ispirato le protagoniste dello spettacolo sono realmente esistite, erano «due sorelle udinesi che fino alla fine dei loro giorni camminavano dondolando a braccetto per le strade della città, vestite con abiti uguali, d’altri tempi, eleganti, luminose, sempre sorridenti». Al riaffiorare di questo ricordo nella mente di Talliente e Benedetti, entrambe udinesi, è riemersa anche la domanda che inevitabilmente si ponevano alla vista delle due sorelle: alla morte di una delle due, cosa ne sarebbe stato dell’altra? La risposta proposta delle autrici è che «chi sopravvive ad una relazione simbiotica dopo la scomparsa dell’altra parte, deve re-imparare da zero a stare con sé».
In questo contesto, «la pioggia è il paesaggio fisico ed emotivo di tutto il lavoro», spiegano ancora Talliente e Benedetti. Solo dopo la morte di una delle due sorelle, il rumore delle gocce viene fatto affievolire e simbolicamente la pioggia lascia spazio ai primi raggi di sole. «Queste visioni servono a raccontare uno stato emotivo. Dal buio alla luce, dal grigio al colore. […] Da una vita insieme, ad una altra vita, da soli ma mai soli», concludono le autrici.
L’augurio che le due artiste friulane vogliono lasciare con questo spettacolo è di riuscire ad imparare a restare sé e con sé anche quando si è a fianco di qualcuno. Nelle parole di Khalil Gibran:
“Amatevi ma non tramutate l’amore in un laccio.
Lasciate che sia un mare in movimento
tra le sponde opposte delle vostre anime.
Colmate a vicenda le vostre coppe
ma non bevete da una sola coppa.
Scambiatevi il pane ma non mangiate un solo pane.
Cantate e danzate insieme e insieme siate felici,
ma permettete ad ognuno di voi di essere solo”.

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  • 24/04/2024 11:00 - 24/04/2024 12:00

     24 aprile doppia replica ore 11.00 per le scuole e ore 21.00  Teatro dele Briciole (Parma)  

    info: La rosa bianca - Solares delle Arti

     

    di e con  Aida Talliente e Sandro Pivotti

    musiche Marco Colonna

    disegno luci Luigi Biondi

     

    patrocinio: Fondazione Die Weisse Rose Monaco, A.N.P.I. Udine, Comune di Udine, Regione FVG, A.N.E.D. Nazionale, Centro d’Accoglienza E. Balducci Udine, Università degli Studi di Udine, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione (Udine), Dipartimento di Scienze giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste, Arci Udine, Pordenone

    collaborazione: Libera Udine e Libera Associazione nomi e numeri contro le mafie coordinamento di Udine, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

    un ringraziamento al Dottor Umberto Lodovici e al Dottor Paolo Ghezzi

     

     

    IL PROGETTO

    La “Rosa Bianca” è il nome scelto da un gruppo di studenti universitari di Monaco, che dalla primavera del 1942 all’inverno del 1943, iniziarono e portarono avanti con coraggio, un percorso di resistenza politica contro il regime nazista. Il gruppo di amici e conoscenti, ispirati da “libri proibiti” di straordinari scrittori,organizzarono un’attività sovversiva, scrivendo e divulgando in diverse città della Germania, dei volantini che portavano la voce di una piccola parte del popolo, quello che non poteva tacere davanti alla violazione dei diritti umani e alla negazione della libertà. Il nucleo principale composto da Hans e Sophie Sholl, Alexander Schmorell, Willi Graf, Christoph Probst e il professor  Kurt Huber, venne scoperto nel febbraio del 43. Tutti e sei i componenti furono arrestati, processati e ghigliottinati per alto tradimento. Ma il loro messaggio non si esaurì quell’inverno, fu accolto e portato avanti da altri, anche in seguito alla loro morte.

    I membri della Rosa Bianca erano dei ragazzi provenienti da famiglie per lo più borghesi. Famiglie amorevoli che avevano cresciuto i loro figli con alti principi morali ed etici. E’ questa educazione che permette loro di poter distinguere tra il giusto e l’ingiusto e di farsi carico con piena responsabilità delle proprie azioni. Pur vivendo sotto la ferocia della dittatura nazista, questi giovani furono in grado di scegliere da che parte stare donando se stessi, per i diritti di tutti. La loro Resistenza non violenta è uno straordinario esempio di azione politica, che attraverso parole e idee ha generato, per la prima volta, un messaggio universale contemplando la possibilità di un’Europa unita e di una convivenza pacifica tra tutti i popoli portatori di bellezza nella propria diversità. Un messaggio tra i più attuali e contemporanei, che parla di libertà. Libertà così tanto desiderata  da rischiare la propria vita per riaverla.

    Il racconto di queste vite, costruito partendo da lettere, pensieri e avvenimenti, vuole essere un omaggio alla voce dei giovani; ai giovani di allora, che attraverso le loro scelte e le loro azioni lasciarono delle tracce e ai giovani di oggi, in costante cammino verso la costruzione di un mondo più giusto, più etico, più umano, un mondo che ancora fatica a trovare strumenti di pace.

    Solo le storie degli uomini possono risuonare e cambiare la vita di altri uomini. Raccontare di questi ragazzi ora, significa parlare di qualcosa che va al di là del loro tempo. Il coraggio di ogni generazione è la chiave per lo sviluppo della nostra civiltà. Questo è ciò che deve essere difeso. Come è stato fatto allora, così deve esserlo oggi.

     

     

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    musiche Marco Colonna

    disegno luci Luigi Biondi

     

    patrocinio: Fondazione Die Weisse Rose Monaco, A.N.P.I. Udine, Comune di Udine, Regione FVG, A.N.E.D. Nazionale, Centro d’Accoglienza E. Balducci Udine, Università degli Studi di Udine, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione (Udine), Dipartimento di Scienze giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste, Arci Udine, Pordenone

    collaborazione: Libera Udine e Libera Associazione nomi e numeri contro le mafie coordinamento di Udine, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

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    IL PROGETTO

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    I membri della Rosa Bianca erano dei ragazzi provenienti da famiglie per lo più borghesi. Famiglie amorevoli che avevano cresciuto i loro figli con alti principi morali ed etici. E’ questa educazione che permette loro di poter distinguere tra il giusto e l’ingiusto e di farsi carico con piena responsabilità delle proprie azioni. Pur vivendo sotto la ferocia della dittatura nazista, questi giovani furono in grado di scegliere da che parte stare donando se stessi, per i diritti di tutti. La loro Resistenza non violenta è uno straordinario esempio di azione politica, che attraverso parole e idee ha generato, per la prima volta, un messaggio universale contemplando la possibilità di un’Europa unita e di una convivenza pacifica tra tutti i popoli portatori di bellezza nella propria diversità. Un messaggio tra i più attuali e contemporanei, che parla di libertà. Libertà così tanto desiderata  da rischiare la propria vita per riaverla.

    Il racconto di queste vite, costruito partendo da lettere, pensieri e avvenimenti, vuole essere un omaggio alla voce dei giovani; ai giovani di allora, che attraverso le loro scelte e le loro azioni lasciarono delle tracce e ai giovani di oggi, in costante cammino verso la costruzione di un mondo più giusto, più etico, più umano, un mondo che ancora fatica a trovare strumenti di pace.

    Solo le storie degli uomini possono risuonare e cambiare la vita di altri uomini. Raccontare di questi ragazzi ora, significa parlare di qualcosa che va al di là del loro tempo. Il coraggio di ogni generazione è la chiave per lo sviluppo della nostra civiltà. Questo è ciò che deve essere difeso. Come è stato fatto allora, così deve esserlo oggi.