e insieme a lei la famiglia, gli amici, i collaboratori: Mirko Cisilino (musicista), Fabiano Fantini (attore), Erica Mattioni (performer), Cosimo Miorelli (illustratore), Giorgio Pacorig (musicisat)
STASERA SU RAI 3 bis – ore 22.05
Storie di giovani artisti friulani tra l’amore per l’arte e l’identità culturale e linguistica
CONCEPT
Essere giovani, essere artisti, essere friulani, frisoni, gallesi,…
Identità individuali e collettive, una lingua minoritaria come simbolo di appartenenza ad una comunità, infinitamente piccola nell’onnivora globalizzazione planetaria.
INT = gente (in lingua friulana), ART = arte, ovvero: gente d’arte. Ma anche INTernational/ARTist.
Qui e oggi, sono all’opera giovani musicisti, illustratori, registi, attori, ballerini, fotografi e molti altri protagonisti della creatività che si esprimono in una lingua minoritaria.
INT/ART racconta le loro storie in un’inedita produzione televisiva: locale per la lingua veicolare, internazionale per la portata divulgativa.
INT/ART vuole stimolare una riflessione sull’influenza e il ruolo che l’identità linguistica e culturale hanno per i giovani creativi nelle diverse discipline artistiche.
TEAM
Regia
Dorino Minigutti
Script editor Dorino Minigutti, Giorgio Cantoni
Ricerche Giorgio Cantoni
Direttrice della fotografia Debora Vrizzi
Assistente operatore Francesco Snidero
Fonico Francesco Morosini, Havir Gergolet, Marco Cecotto
Montaggio Andrea Guarascio
Assistente al montaggio Lorenzo Fabbro, Luca Fornasiero
assistente al video e alle proiezioni – Roger Foschia
elementi scenici – Luigina Tusini
grafica per le proiezioni – Giulia Spanghero e Virginia Di Lazzaro
grafica – Massimo Staich
fotografia – Matteo De Stefano
consulenza e realizzazione sonora – Massimo Toniutti, Alberto Novello, Giorgio Pacorig
produzione – Aria Teatro Pergine e CSS Teatro stabile d’innovazione del Friuli Venezia Giulia
con il patrocinio di Centro d’Accoglienza E. Balducci
Il discorso della montagna riportato agli uomini, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che si interrogano sul tema della speranza, che la chiedono, che la cercano. Speranza legata agli affetti più cari, speranza davanti alla difficoltà del vivere, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da un discorso comune: le Beatitudini.
A raccontare, oltre alle parole, sono anche grandi immagini proiettate e scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.
Primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.
Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta
Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.
Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.
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