Dopo la pioggia

1/9 novembre, Meano Trento

Nuova produzione Aria Teatro

di e con Aida Talliente e Chiara Benedetti

disegno luci Luigi Biondi

fonica alessandro Barbina

mix audio Aida Talliente

scene Federica Rigon

direttore tecnico Iacopo Candela

foto Danilo De Marco

grafica Giulia Spanghero, Dora Tubaro, Hybrida

foto di scena Matteo De Sefano

Due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro Amore. Una vita passata insieme e poi, improvvisamente, la Morte. E’ la storia di una “relazione”. Inizia dalla fine, dalla Morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia. Da quell’istante, come in un sogno, torniamo indietro nel tempo; il tempo della loro giovinezza. Un “passo a due” giocato con gli elementi del film muto, delle voci fuori campo, delle musiche di un tempo, alternando il passato e il presente come fosse il susseguirsi di visioni legate alla memoria, e nel breve tempo che ci è concesso, le osserviamo nel corso della loro esistenza. Poi, alla fine, qualcosa ci inchioda, ci paralizza e inevitabilmente muove alcune domande: che cosa significa passare una vita insieme? Che cosa accade durante l’assenza, quando l’altro non c’è più? Che cosa resta in quello spazio vuoto, fuori e dentro di sé quando si rimane soli, quando non sia ha più un corpo, un luogo, una dimensione a cui tornare e nemmeno un perché? Infinite possono essere le risposte ma solo un giorno sapremo.

Fuori, intanto, la pioggia smette di cadere.

Dopo la pioggia

1/9 novembre, Meano Trento

Nuova produzione Aria Teatro

di e con Aida Talliente e Chiara Benedetti

disegno luci Luigi Biondi

fonica alessandro Barbina

mix audio Aida Talliente

scene Federica Rigon

direttore tecnico Iacopo Candela

foto Danilo De Marco

grafica Giulia Spanghero, Dora Tubaro, Hybrida

foto di scena Matteo De Sefano

Due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro Amore. Una vita passata insieme e poi, improvvisamente, la Morte. E’ la storia di una “relazione”. Inizia dalla fine, dalla Morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia. Da quell’istante, come in un sogno, torniamo indietro nel tempo; il tempo della loro giovinezza. Un “passo a due” giocato con gli elementi del film muto, delle voci fuori campo, delle musiche di un tempo, alternando il passato e il presente come fosse il susseguirsi di visioni legate alla memoria, e nel breve tempo che ci è concesso, le osserviamo nel corso della loro esistenza. Poi, alla fine, qualcosa ci inchioda, ci paralizza e inevitabilmente muove alcune domande: che cosa significa passare una vita insieme? Che cosa accade durante l’assenza, quando l’altro non c’è più? Che cosa resta in quello spazio vuoto, fuori e dentro di sé quando si rimane soli, quando non sia ha più un corpo, un luogo, una dimensione a cui tornare e nemmeno un perché? Infinite possono essere le risposte ma solo un giorno sapremo.

Fuori, intanto, la pioggia smette di cadere.

Dopo la pioggia

1/9 novembre, Meano Trento

Nuova produzione Aria Teatro

di e con Aida Talliente e Chiara Benedetti

disegno luci Luigi Biondi

fonica alessandro Barbina

mix audio Aida Talliente

scene Federica Rigon

direttore tecnico Iacopo Candela

foto Danilo De Marco

grafica Giulia Spanghero, Dora Tubaro, Hybrida

foto di scena Matteo De Sefano

Due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro Amore. Una vita passata insieme e poi, improvvisamente, la Morte. E’ la storia di una “relazione”. Inizia dalla fine, dalla Morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia. Da quell’istante, come in un sogno, torniamo indietro nel tempo; il tempo della loro giovinezza. Un “passo a due” giocato con gli elementi del film muto, delle voci fuori campo, delle musiche di un tempo, alternando il passato e il presente come fosse il susseguirsi di visioni legate alla memoria, e nel breve tempo che ci è concesso, le osserviamo nel corso della loro esistenza. Poi, alla fine, qualcosa ci inchioda, ci paralizza e inevitabilmente muove alcune domande: che cosa significa passare una vita insieme? Che cosa accade durante l’assenza, quando l’altro non c’è più? Che cosa resta in quello spazio vuoto, fuori e dentro di sé quando si rimane soli, quando non sia ha più un corpo, un luogo, una dimensione a cui tornare e nemmeno un perché? Infinite possono essere le risposte ma solo un giorno sapremo.

Fuori, intanto, la pioggia smette di cadere.

Dopo la pioggia

1/9 novembre, Meano Trento

Nuova produzione Aria Teatro

di e con Aida Talliente e Chiara Benedetti

disegno luci Luigi Biondi

fonica alessandro Barbina

mix audio Aida Talliente

scene Federica Rigon

direttore tecnico Iacopo Candela

foto Danilo De Marco

grafica Giulia Spanghero, Dora Tubaro, Hybrida

foto di scena Matteo De Sefano

Due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro Amore. Una vita passata insieme e poi, improvvisamente, la Morte. E’ la storia di una “relazione”. Inizia dalla fine, dalla Morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia. Da quell’istante, come in un sogno, torniamo indietro nel tempo; il tempo della loro giovinezza. Un “passo a due” giocato con gli elementi del film muto, delle voci fuori campo, delle musiche di un tempo, alternando il passato e il presente come fosse il susseguirsi di visioni legate alla memoria, e nel breve tempo che ci è concesso, le osserviamo nel corso della loro esistenza. Poi, alla fine, qualcosa ci inchioda, ci paralizza e inevitabilmente muove alcune domande: che cosa significa passare una vita insieme? Che cosa accade durante l’assenza, quando l’altro non c’è più? Che cosa resta in quello spazio vuoto, fuori e dentro di sé quando si rimane soli, quando non sia ha più un corpo, un luogo, una dimensione a cui tornare e nemmeno un perché? Infinite possono essere le risposte ma solo un giorno sapremo.

Fuori, intanto, la pioggia smette di cadere.

Dopo la pioggia

1/9 novembre, Meano Trento

Nuova produzione Aria Teatro

di e con Aida Talliente e Chiara Benedetti

disegno luci Luigi Biondi

fonica alessandro Barbina

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direttore tecnico Iacopo Candela

foto Danilo De Marco

grafica Giulia Spanghero, Dora Tubaro, Hybrida

foto di scena Matteo De Sefano

Due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro Amore. Una vita passata insieme e poi, improvvisamente, la Morte. E’ la storia di una “relazione”. Inizia dalla fine, dalla Morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia. Da quell’istante, come in un sogno, torniamo indietro nel tempo; il tempo della loro giovinezza. Un “passo a due” giocato con gli elementi del film muto, delle voci fuori campo, delle musiche di un tempo, alternando il passato e il presente come fosse il susseguirsi di visioni legate alla memoria, e nel breve tempo che ci è concesso, le osserviamo nel corso della loro esistenza. Poi, alla fine, qualcosa ci inchioda, ci paralizza e inevitabilmente muove alcune domande: che cosa significa passare una vita insieme? Che cosa accade durante l’assenza, quando l’altro non c’è più? Che cosa resta in quello spazio vuoto, fuori e dentro di sé quando si rimane soli, quando non sia ha più un corpo, un luogo, una dimensione a cui tornare e nemmeno un perché? Infinite possono essere le risposte ma solo un giorno sapremo.

Fuori, intanto, la pioggia smette di cadere.

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