Memorie di una valle

8 ottobre ore 20.30 – Teatro Garzoni viale Europa Unita 21, Tricesimo

Le Nuove Querce ODV e Forum Editrice Universitaria Udinese

con
Angelo Floramo, Pier Giorgio Gri
lettura di
Aida Talliente
Pensieri e parole dal libro
‘Intrecci del tempo presente’ di Pier Giorgio Gri
La Val d’Arzino è tutta sghemba, così:
Precipita dal lato ombroso nel fiume, l’altro lato si apre alle radure e ai prati, illuminati dal sole. La Regina Margherita, la strada di magnifico ingegno, la solcava sinuosa.
La Val d’Arzino è la protagonista della storia piccola di una valle che assiste, selvatica e bellissima, isolata e silenziosa, agli esordi del mondo nuovo.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria
Nuove Querce
tel. / whatstapp 328 3889885/328 8387794
lenuovequerce@gmail.com
Fotografia di Ulderica Da Pozzo da ‘Le voci dell’acqua’

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

Il Vangelo delle Beatitudini,  24 settembre  ore 21.00 Teatro Comunale di Trevignano (Montebelluna)   

 

“Domani non è una parola

domani è la speranza

non abbiamo che lei.

Usiamola,

facciamola diventare occhi, mani, rabbia

e vinceremo la paura”

Leonardo Zanier

 

Uno spettacolo

di e con Aida Talliente

disegno luci – Luigi Biondi

assistente al suono – Alessandro Barbina

video animation  – Cosimo Miorelli

assistente al video e alle proiezioni – Roger Foschia

elementi scenici – Luigina Tusini

grafica per le proiezioni – Giulia Spangaro e Virginia Di Lazzaro

grafica – Massimo Staich

fotografia – Matteo De Stefano

consulenza e realizzazione sonora – Massimo Toniutti, Alberto Novello, Giorgio Pacorig

 

Il discorso della montagna riportato agli uomini, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che si interrogano sul tema della speranza, che la chiedono, che la cercano. Speranza legata agli affetti più cari, speranza davanti alla difficoltà del vivere, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da un discorso comune: le Beatitudini.

A raccontare, oltre alle parole, sono anche  grandi immagini proiettate e scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

Produzione – Aria Teatro Pergine  –  CSS Teatro stabile d’innovazione del Friuli Venezia Giulia

Con il patrocinio di Centro d’Accoglienza E. Balducci

 

 

 

 

 

Ludus Bertrandi

4,5,6 settembre ore 21, Valvasone

La storia di Ludus Bertrandi rappresentata nel suggestivo borgo medievale di Valvasone.

regia di Luca Altavilla

con Gabriele Benedetti, Aida Talliente e Fabiano Fantini

tasti di Angelo Floramo

Ludus Bertrandi

4,5,6 settembre ore 21, Valvasone

La storia di Ludus Bertrandi rappresentata nel suggestivo borgo medievale di Valvasone.

regia di Luca Altavilla

con Gabriele Benedetti, Aida Talliente e Fabiano Fantini

tasti di Angelo Floramo

Sospiro d’Anima (la storia di Rosa)

27 agosto ore 21.00 a Casasola (Frisanco Pn) e 28 agosto ore 24.00 del mattino al Castello di Ragogna (Ud)

primo premio Voci di Fonte 2010 Parma

menzione Premio Fersen per la drammaturgia 2010

premio speciale Museo Cervi 2011 Reggio Emilia

premio A. Landieri come miglio spettacolo 2011 Napoli

Premio Fringe festival 2011 Napoli

 

 

I loro visi avranno fisionomie nuove…

avranno qualcosa di nuovo che tiene

in sé luminose e comuni possibilità per l’avvenire,

quasi il sole di un’immensa Pasqua.

Saranno come inebriati di futuro…e di morte.

Quest’ansia di fraternità si chiamerà: Resistenza.

Sappiamo che occhi avrà

chi vivrà quell’esperienza comune

rigeneratrice del futuro: occhi minacciosi

di operaio o esaltati di intellettuale.

E tutto ciò avrà anche il nome di Speranza.

 

P.P.Pasolini

 

 

SOSPIRO D’ANIMA

 

Un cerchio di pietre illuminato da piccoli lumi. Un albero bianco, scarno. Scatole, cassetti, vecchi oggetti accatastati su cui siede una donna “anziana”. Appena fuori dal cerchio, un ragazzo, forse un “angelo”, suona una fisarmonica. La donna si muove in questo luogo fatto di poveri oggetti, raccontando la sua storia. Lo fa come fosse un saluto, l’ultimo saluto prima di “andarsene”. Nel corso del racconto, il piccolo cerchio di pietre diventa un luogo di passaggio tra la vita e la morte, diventa una “mappa della memoria” su cui lei lascia le proprie orme, le proprie tracce. La musica l’accompagna. Una musica che diventa anche il canto di un’anima piena di cose…

Così inizia questo breve viaggio dedicato a Rosa Cantoni, Rosina per chi l’ha amata, o “Giulia” per chi l’ha conosciuta come protagonista della Resistenza friulana. Nato dopo un lungo ed intenso periodo di incontri con Rosina, lo spettacolo è un attraversamento lento e discreto dei suoi ricordi, delle sue vecchie fotografie e delle sue poesie. E’ il racconto prezioso di una vita straordinaria, vissuta con forza, coraggio e soprattutto amore; amore per la vita, per il mondo, per le future generazioni a cui Rosina sempre ha parlato.

Così desidero ricordarla. Così desidero tenerla viva e più presente che mai nella mia storia e nella storia dei nostri giorni, purtroppo destinati a perdere tutte quelle voci che in passato hanno tanto lottato per cambiare il mondo.

 

Aida Talliente

 

Rosa Cantoni era una delle più anziane partigiane della città di Udine. Durante la seconda guerra mondiale è stata protagonista nella lotta della Resistenza e poi deportata al campo di sterminio di Ravensbruk nel ’45. Ascoltando le sue parole e le sue testimonianze, si diventa silenziosi spettatori di tutto ciò che si è consumato nel corso del tormentato  ‘900.

Rosa muore il 28 gennaio del 2009, durante la costruzione dello spettacolo. A lei è dedicato questo  viaggio.

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