DOPO LA PIOGGIA

Dopo la pioggia
Mercoledì 18 e giovedì 19 ottobre ore 20.45
Teatro Comunale di Pergine Valsugana
 di e con Aida Talliente Chiara Benedetti
produzione ariaTeatro

Due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro amore. Una vita passata insieme e poi, improvvisamente, la morte. È la storia di una “relazione”. Inizia dalla fine, dalla morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia. Da quell’istante, come in un sogno, torniamo indietro nel tempo; il tempo della loro giovinezza.

“Talliente e Benedetti si guardano e ci guardano: semoventi, incespicanti, ambivalenti e convergenti, claudicanti e saltellanti, giovani e vecchie e sempiterne, le due sorelle ci accompagnano a ritroso e in avanti, dalla giovinezza alla stazione finale, che forse finale non è. Perché forte come la morte è l’amore. E perché c’è un filo di speranza, perfino nel fiume della pioggia che allaga il nostro lutto.”

Paolo Ghezzi, il Dolomiti

Per maggiori informazioni puoi consultare il sito www.teatrodipergine.it/teatro/2164-dopo-la-pioggia

 

 

 

 

DOPO LA PIOGGIA

Dopo la pioggia
Mercoledì 18 e giovedì 19 ottobre ore 20.45
Teatro Comunale di Pergine Valsugana
 di e con Aida Talliente Chiara Benedetti
produzione ariaTeatro

Due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro amore. Una vita passata insieme e poi, improvvisamente, la morte. È la storia di una “relazione”. Inizia dalla fine, dalla morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia. Da quell’istante, come in un sogno, torniamo indietro nel tempo; il tempo della loro giovinezza.

“Talliente e Benedetti si guardano e ci guardano: semoventi, incespicanti, ambivalenti e convergenti, claudicanti e saltellanti, giovani e vecchie e sempiterne, le due sorelle ci accompagnano a ritroso e in avanti, dalla giovinezza alla stazione finale, che forse finale non è. Perché forte come la morte è l’amore. E perché c’è un filo di speranza, perfino nel fiume della pioggia che allaga il nostro lutto.”

Paolo Ghezzi, il Dolomiti

Per maggiori informazioni puoi consultare il sito www.teatrodipergine.it/teatro/2164-dopo-la-pioggia

 

 

 

 

DOPO LA PIOGGIA

Dopo la pioggia
Mercoledì 18 e giovedì 19 ottobre ore 20.45
Teatro Comunale di Pergine Valsugana
 di e con Aida Talliente Chiara Benedetti
produzione ariaTeatro

Due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro amore. Una vita passata insieme e poi, improvvisamente, la morte. È la storia di una “relazione”. Inizia dalla fine, dalla morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia. Da quell’istante, come in un sogno, torniamo indietro nel tempo; il tempo della loro giovinezza.

“Talliente e Benedetti si guardano e ci guardano: semoventi, incespicanti, ambivalenti e convergenti, claudicanti e saltellanti, giovani e vecchie e sempiterne, le due sorelle ci accompagnano a ritroso e in avanti, dalla giovinezza alla stazione finale, che forse finale non è. Perché forte come la morte è l’amore. E perché c’è un filo di speranza, perfino nel fiume della pioggia che allaga il nostro lutto.”

Paolo Ghezzi, il Dolomiti

Per maggiori informazioni puoi consultare il sito www.teatrodipergine.it/teatro/2164-dopo-la-pioggia

 

 

 

 

DOPO LA PIOGGIA

Dopo la pioggia
Mercoledì 18 e giovedì 19 ottobre ore 20.45
Teatro Comunale di Pergine Valsugana
 di e con Aida Talliente Chiara Benedetti
produzione ariaTeatro

Due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro amore. Una vita passata insieme e poi, improvvisamente, la morte. È la storia di una “relazione”. Inizia dalla fine, dalla morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia. Da quell’istante, come in un sogno, torniamo indietro nel tempo; il tempo della loro giovinezza.

“Talliente e Benedetti si guardano e ci guardano: semoventi, incespicanti, ambivalenti e convergenti, claudicanti e saltellanti, giovani e vecchie e sempiterne, le due sorelle ci accompagnano a ritroso e in avanti, dalla giovinezza alla stazione finale, che forse finale non è. Perché forte come la morte è l’amore. E perché c’è un filo di speranza, perfino nel fiume della pioggia che allaga il nostro lutto.”

Paolo Ghezzi, il Dolomiti

Per maggiori informazioni puoi consultare il sito www.teatrodipergine.it/teatro/2164-dopo-la-pioggia

 

 

 

 

Ritratto del Leone Willie The Lion Smith

7 settembre ore 21.00 

Mane Mulino d’Arte / incontri tra suoni, cibo e natura

via del Molino 2 – Pozzuolo del Friuli (Ud)

info e prenotazioni: info@mulinoanordest.it – www.mulinoanordest,it – tel. 335 624 4338 / 333 770 9421

 

Si consiglia plaid o cuscino per accomodarsi sull’erba (ad esaurimento posti a sedere).

A fine concerto il momento  conviviale con aperitivo offerto dalle attività locali che collabprano al progetto. 

 

voce, suoni, effetti Aida Talliente

fender rhodes, organo, synth korg ms20  Giorgio Pacorig

live painting Cosimo Miorelli

 

Tratto da Ritratto del Leone Willie “The Lion” Smith’ di Amiri Baraka

Una produzione Hybrida Space

 

“Li ho suonati tutti

barrel house, ragtime, blues,

dixieland, boogie woogie, swing,

bebop, bop, persino classica.

Non fa la minima differenza

il nome che i critici o i giornalisti musicali

ci appiccicano sopra.

E’ tutta musica ed è tutta un’espressione dell’animo umano”.

Willie “The Lion” Smith

 

RITRATTO DEL LEONE

“Ragtime significa: musica suonata da chi non conosce la tastiera del piano. Il suonatore di ragtime stuzzica i tasti facendo ciò che gli viene in mente perché è fanatico, presuntuoso e molto aggressivo, fino a quando non arriva qualcun altro e si mette a suonare davvero. Allora egli diventa docile come un agnello. Ora, la differenza tra il suonatore di ragtimee un pianista vero, sta nell’aver dimestichezza con le progressioni eil sapersi muovere con entrambe le mani”.

Willie “The Lion” Smith, il suo piano, la sua musica, le sue funamboliche esecuzioni e non solo, raccontate attraverso quadri sonori, in cui le sue parole, la poesia di Amiri Baraka, i rumori dell’ambiente e una musica che a volte arriva all’urlo, costruiscono situazioni diverse, frammenti di vita. Un film sonoro in cui le sue composizioni vengono “usate” in modo libero; scomponendole, rielaborandole e intrecciando stili diversi dal blues al ragtime e all’elettronica, cosi come lui faceva con ogni melodia.

Tutto questo ci apre una domanda a cui non abbiamo ancora trovato risposta: “Ma cosa abbiamo mai tanto da urlare se urlare, il più delle volte, non serve a niente?”

Il mondo sarà sempre pieno di cinguettatori, ruttatori, saltimbanchi e vecchi cialtroni con i loro pifferi rotti a scorrazzare per le strade delle città.

Abitiamo la domanda.

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